Recensione
SURFING - Ku Hoe He'e Nalu: in hawaiiano 'Lo sport dei Re'.
Già nel 18° secolo il Capitano James Cook nel suo diario annotò di aver visto un nativo prendere un'onda a Tahiti mentre era in piedi. Ed ancora si trovano disegni o racconti di antichi barcaioli polinesiani che con particolari canoe e pagaie in piedi cercavano di catturare qualche pesce.
Anche alle Hawaii questa pratica dello stare in piedi era praticata, ma pur essendo un divertimento popolare solo i Re potevano alzarsi in piedi, mentre al popolo era permesso solo di stare steso sulla tavola.
Oggi, dopo la popolarità del surf è riapparsa l'antica pratica dello 'stare in piedi remando' ed infatti questo segmento sportivo a livello mondiale del surf viene conosciuto come Stand Up Paddle Surfing, e ritornò parzialmente in voga grazie ai Waikiki Beach Boys negli anni 1960 quando alcuni ragazzi si alzavano sulle loro longboard e pagaiavano con pale stabilizzatrici, mentre scattavano foto ai turisti surfisti in vacanza, e nei tempi odierni si è trasformato in una radicale specialità per surfare le onde.
Va da sé dunque che, viste le radici e vista la natura 'surfistica' dello Stand Up Paddle (SUP), la sua sfera d'azione principale sia appunto nell'ambito degli sport da onda, in cui giorno dopo giorno il SUP sta assumendo sempre più importanza, data la grandissima estensione di praticanti.